BULLISMO-conseguenze e segnali a cui prestare attenzione

Nel precedente articolo: “Cos’è il bullismo?che puoi rivedere cliccando al link: https://psicologo-roveretoetrento.com/il-bullismo-2/, abbiamo visto di quale fenomeno si tratta, le tipologie di prevaricazione e i ruoli. Qui invece si vuole dare uno spunto più pratico, riguardo a conseguenze e segnali a cui prestare attenzione. Informazioni utili per i genitori e a chi sta a contatto con i giovani.

Conseguenze psicologiche del bullismo

In generale, sia i minori che si configurano come bulli che, come vittime, presentano scarse prestazioni scolastiche, accusano depressione e ideazione suicidaria come elementi in comune tra le due parti.

Le conseguenze possono essere suddivise in:

  • problematiche a livello psico-fisico, come ad esempio il comportamento aggressivo, i problemi di condotta, i comportamenti oppositivi provocatori ed altri tipici del bullo, ma anche disturbi come ansia e stress, perdita dell’autostima e della sicurezza di sé e solitudine, tipici della vittima. Inoltre, i bambini che subiscono prevaricazioni possono presentare disturbi psicosomatici come, mal di testa, mal di stomaco, attacchi d’ansia o incubi (Rossi, Sterpa e Ottolini, 2009).
  • difficoltà a livello comportamentale, riguardano scarse prestazioni scolastiche, condotte antisociali, uso di sostanze come alcol e droghe per quanto riguarda i bulli. Oltre a ciò, i ragazzi che attuano bullismo sono maggiormente a rischio di manifestare comportamenti appena descritti (delinquenziali, aggressivi e antisociali) rispetto ai coetanei.

Le vittime, si possono sentire offese e avere paura rispetto alla ripetizione di episodi spiacevoli. Questo potrebbe indurre a provare il senso di non voler andare più a scuola o di marinarla, per sottrarsi alla difficile situazione di malessere (Gini e Pozzoli, 2011).

Quali sono i segnali a cui prestare attenzione per rendersi conto che il proprio figlio è vittima di atti di bullismo?

Non si può definire un unico e chiaro indizio che aiuti i genitori a capire se il proprio figlio ha subito atti prevaricatori o è un bullo. Riconoscere il fenomeno del bullismo non è così semplice, sono necessari ascolto e attenta osservazione verso i giovani da parte di insegnanti e genitori.

L’impegno attentivo va rivolto soprattutto verso quelli che vengono chiamati “campanelli di allarme”:

  • ritiro sociale,
  • vestiti strappati,
  • ferite,
  • lividi,
  • libri o quaderni strappati,
  • sbalzi di umore,
  • scatti d’ira,
  • mal di testa o mal di pancia prima di andare in determinati luoghi come ad esempio a scuola o di aggregazione,
  • decrescente rendimento scolastico.

È importante osservare questi elementi ma non solo, bisogna prestare attenzione anche ad altri segnali comportamentali come, per esempio, forte aggressività verso coetanei e adulti e difficoltà relazionali che potrebbero contraddistinguere il ruolo di “bullo”.

Inoltre, è fondamentale mantenere aperta la comunicazione con i propri figli ed essere presenti nella loro vita.

In questo articolo abbiamo preso in considerazione le possibili conseguenze e segnali a cui prestare attenzione, ma  è importante anche non sottovalutare il “sentirsi” di genitori e insegnanti che vivono queste situazioni complesse e se in difficoltà, riuscire a parlarne e farsi supportare da uno psicologo.

Dott.ssa Valentina Roberto Lombardi

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